giovedì 29 maggio 2008

a tu per tu (II) - Roberto Gervaso risponde ai lettori

« Caro Dottor Gervaso Sono un suo accanito lettore e le scrivo per chiederle un parere.Ero ieri impegnato a seguire la mia squadra del cuore.. l’ICO F.C. nel suo dies hirae, nel suo dentro o fuori, ma
quello che doveva essere il giorno dei giorni e’ diventato un semplice percorso temporale senza senso.Arriviamo al punto… i miei beniamini hanno sì retto per 20 minuti, ma poi? Il buio… Lei concorda? Preso dallo
sconforto finale non le nascondo che tornato a casa ho buttato la figurina panini di Abdel Razik.. nuovo Renato,
straniero comprato per fare la differenza mai domo ma mai incisivo!!! Per non parlare di De Simone.. Le chiedo un
giocatore cosi’ probabilmente non andrebbe nemmeno convocato ma lasciato in tribuna.Sono troppo pessimista? Io credo di no!! Sicuro di una sua celere risposta la saluto con affetto »
ing-gdeSimone@libero.it
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Esimio DeSimone,la ringrazio per le belle parole da lei spese. Il sottoscritto è spesso bollato con il poco simpatico appellativo di rompiscatole, per cui comincio dicendole che in latino non si dice "dies hirae", ma "dies irae", poichè l'ira latina è senza l'acca, viceversa intenderebbe "intestino tenue", poco inerente all'argomento odierno, a meno che si discorresse di disturbi intestinali o di rigatoni con la pagliata, piatto povero della Roma papalina, ma,
gliel'assicuro, assolutamente delizioso. Addentriamoci ora nel vivo dell'argomento. La vita e, per non uscire di
tema, il calcio sono spesso segnati da momenti topici, ovvero istanti nei quali l'in-out viene a giocare un ruolo
fondamentale per la continuazione. Per citare un termine informatico, lei che è un giovane ingegnere (come intuisco
dalla sua email), oserei dire bouleano. Non c'è via di mediazione, si è promossi o inesorabilmente bocciati. Il
fatto di superare una prova importante è spesso legato alla componente bendata. Non si vince solo se si è abili, ma
soprattutto fortunati. Lo spavaldo Napoleone era solito scegliere i suoi sommi generali non per l'astuzia od il
carisma, bensì per la fortuna. Se lei ha visto il film "Sliding Doors", film leggero, ma indicativo, il regista le
spiega come pochi secondi inficino la vita della divina Paltrow, impietosamente impiantata di corna dal marito
(bruttino) oppure felicemente consolata dall'adultero medesimo. Il match, che ho veduto tramite Sat-TV, concordo
con lei, non è durato oltre 20 minuti. Spiace, per un vecchio marinaio della vita qual mi sento, vedere un gioco al
massacro, impietoso, qualcuno afferma persino irridente nei confronti dell'Ico. Io che non sono un sadico che
gioisce nell'osservare la punizione inflitta dal torero contro il toro morente. Quando il battello affonda, si è
poi subito pronti a puntare il dito contro Tizio, Caio o Sempronio. E' comodo accusare, è facile fare il censore
integerrimo a bocce ferme e a giochi conclusi con il senno del dopo. Io, che ce l'ho a morte con la sinistra
sedicente intellettuale (che intellettuale, molto spesso, non è), mi industrio per evitare di cadere nella trappola
dell'inquisizione. Cerco di analizzare per poi trovare la soluzione dell'enigma. Il suo gesto di dare fiamma alla
figurina del povero Razìk è gesto comprensibile, ma, mi lasci dire, impulsivo. Il tifoso (come lei) paga il
biglietto, compra la tv via satellite e ha ragione a lamentarsi. Ma il tifoso è talvolta beceramente preda del
sentimento contestatore più basso ed osceno. Ho sentito io, di mio orecchio, emettere il "buuuuu", razzista e
vigliacco, contro il "Gullit delle Piramidi", reo di avere cognome della sabbiosa nord africa, piuttosto che un
"Rossi" o "Bianchi" qualsiasi. Sarà un fenomeno od un fenomeno da baraccone, questo lo sveleranno i numeri a fine
stagione. Del resto, a noi italiani piace sguazzare nel mare del contradditorio: per un secondo facciamo il bagno
nelle acque Maldiviane, nel secondo appresso fluttuiamo nel mare di Capocotta. E come tali, giudichiamo e portiamo
il Razìk di turno dalle stelle alle stalle. Chiudo menzionando il suo omonimo sul campo DeSimone, fragile ma, mi
viene da pensare, infragilito forse da uno staff atletico che ha reso i suoi muscoli martensitici, tanto tonici,
quanto delicati. Lo staff medesimo che doveva curare il duo Caracchini-Fasciani, duo inesorabilmente fermo in un
polveroso magazzino. Per alleviare il suo pessimismo cosmico, potrei suggerirle, perciò, di adoprarsi nella
riflessione. Mi creda: è ben più arduo risolvere l'equazione piuttosto che dire: non c'è soluzione. La saluto,


R.G.

3 commenti:

David ha detto...

UNO DI NOI... GERVASO UNO DI NOI....

MacMax ha detto...

GRANDISSIMO, SENZA PAROLE!!!

Anonimo ha detto...

adesso capisco il perchè sei stato assunto in aps e il perchè ti hanno collocato nella ico.
Potevi essere solo un ICO-gliones come noi (o meglio come lo ero anch'io, ma comunque coglione lo sono ancora, ndr).
Comunque signor gervaso (o meglio Gervasoni, [quello di Rezzonico e Huber], ndr) se vossi in lei aumenterei il servizio di spam della sua posta elettronica ed eliminerei le mail di alcuni soggetti che si riempiono la bocca di termini che neanche conoscono.....CARPE DIEM A TUTTI.