giovedì 29 maggio 2008

a tu per tu (II) - Roberto Gervaso risponde ai lettori

« Caro Dottor Gervaso Sono un suo accanito lettore e le scrivo per chiederle un parere.Ero ieri impegnato a seguire la mia squadra del cuore.. l’ICO F.C. nel suo dies hirae, nel suo dentro o fuori, ma
quello che doveva essere il giorno dei giorni e’ diventato un semplice percorso temporale senza senso.Arriviamo al punto… i miei beniamini hanno sì retto per 20 minuti, ma poi? Il buio… Lei concorda? Preso dallo
sconforto finale non le nascondo che tornato a casa ho buttato la figurina panini di Abdel Razik.. nuovo Renato,
straniero comprato per fare la differenza mai domo ma mai incisivo!!! Per non parlare di De Simone.. Le chiedo un
giocatore cosi’ probabilmente non andrebbe nemmeno convocato ma lasciato in tribuna.Sono troppo pessimista? Io credo di no!! Sicuro di una sua celere risposta la saluto con affetto »
ing-gdeSimone@libero.it
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Esimio DeSimone,la ringrazio per le belle parole da lei spese. Il sottoscritto è spesso bollato con il poco simpatico appellativo di rompiscatole, per cui comincio dicendole che in latino non si dice "dies hirae", ma "dies irae", poichè l'ira latina è senza l'acca, viceversa intenderebbe "intestino tenue", poco inerente all'argomento odierno, a meno che si discorresse di disturbi intestinali o di rigatoni con la pagliata, piatto povero della Roma papalina, ma,
gliel'assicuro, assolutamente delizioso. Addentriamoci ora nel vivo dell'argomento. La vita e, per non uscire di
tema, il calcio sono spesso segnati da momenti topici, ovvero istanti nei quali l'in-out viene a giocare un ruolo
fondamentale per la continuazione. Per citare un termine informatico, lei che è un giovane ingegnere (come intuisco
dalla sua email), oserei dire bouleano. Non c'è via di mediazione, si è promossi o inesorabilmente bocciati. Il
fatto di superare una prova importante è spesso legato alla componente bendata. Non si vince solo se si è abili, ma
soprattutto fortunati. Lo spavaldo Napoleone era solito scegliere i suoi sommi generali non per l'astuzia od il
carisma, bensì per la fortuna. Se lei ha visto il film "Sliding Doors", film leggero, ma indicativo, il regista le
spiega come pochi secondi inficino la vita della divina Paltrow, impietosamente impiantata di corna dal marito
(bruttino) oppure felicemente consolata dall'adultero medesimo. Il match, che ho veduto tramite Sat-TV, concordo
con lei, non è durato oltre 20 minuti. Spiace, per un vecchio marinaio della vita qual mi sento, vedere un gioco al
massacro, impietoso, qualcuno afferma persino irridente nei confronti dell'Ico. Io che non sono un sadico che
gioisce nell'osservare la punizione inflitta dal torero contro il toro morente. Quando il battello affonda, si è
poi subito pronti a puntare il dito contro Tizio, Caio o Sempronio. E' comodo accusare, è facile fare il censore
integerrimo a bocce ferme e a giochi conclusi con il senno del dopo. Io, che ce l'ho a morte con la sinistra
sedicente intellettuale (che intellettuale, molto spesso, non è), mi industrio per evitare di cadere nella trappola
dell'inquisizione. Cerco di analizzare per poi trovare la soluzione dell'enigma. Il suo gesto di dare fiamma alla
figurina del povero Razìk è gesto comprensibile, ma, mi lasci dire, impulsivo. Il tifoso (come lei) paga il
biglietto, compra la tv via satellite e ha ragione a lamentarsi. Ma il tifoso è talvolta beceramente preda del
sentimento contestatore più basso ed osceno. Ho sentito io, di mio orecchio, emettere il "buuuuu", razzista e
vigliacco, contro il "Gullit delle Piramidi", reo di avere cognome della sabbiosa nord africa, piuttosto che un
"Rossi" o "Bianchi" qualsiasi. Sarà un fenomeno od un fenomeno da baraccone, questo lo sveleranno i numeri a fine
stagione. Del resto, a noi italiani piace sguazzare nel mare del contradditorio: per un secondo facciamo il bagno
nelle acque Maldiviane, nel secondo appresso fluttuiamo nel mare di Capocotta. E come tali, giudichiamo e portiamo
il Razìk di turno dalle stelle alle stalle. Chiudo menzionando il suo omonimo sul campo DeSimone, fragile ma, mi
viene da pensare, infragilito forse da uno staff atletico che ha reso i suoi muscoli martensitici, tanto tonici,
quanto delicati. Lo staff medesimo che doveva curare il duo Caracchini-Fasciani, duo inesorabilmente fermo in un
polveroso magazzino. Per alleviare il suo pessimismo cosmico, potrei suggerirle, perciò, di adoprarsi nella
riflessione. Mi creda: è ben più arduo risolvere l'equazione piuttosto che dire: non c'è soluzione. La saluto,


R.G.

lunedì 26 maggio 2008

Il fascino occulto del Comando: Ico contro il Potere (di M.Mosca)

Il fascino occulto del Comando: Ico contro il Potere (di M.Mosca)

Ore 19,00, amici del grande calcio, vi voglio tutti sintonizzati, inchiodati su schermi e spalti. La voglia di giustizia e di giustizialismo è tanta. L'Inter ha depredato lo scudetto, il film "Gomorra" (che fa man bassa di premi nel concorso di competenza) ha acceso nei nostri cuori la voglia di esprimere la rabbia nei confronti di tutto ciò che è potere oscuro, contaminante, apparentemente invincibile. Viviamo nell'era della globalizzazione, l'economia stravince nei confronti delle idee e del sentimento politico, ma, per certi versi, siamo in piena atmosfera oscurantista, tipica dei settanta: il caro del petrolio, le contestazioni di strada (ieri erano politiche e fondate sulla netta distinzione tra classi sociali, oggi hanno aspetto xenofobo e qualunquista, roba da far impazzire il pensiero critico pasoliniano), la precarietà del lavoro. Ma torniamo al calcio, seppur aggangiandoci al discorso del Potere. Qualche tifoso, vittima del suo permanere nello status di becero, invoca spesso la presenza del "Palazzo". Io non voglio crederci, anche per non perdere le fanciullesche curiosità e passione nei confronti del "giocattolo pallonaro", ma qualcosa di vero (come nelle leggende greche) deve pur esserci. Oggi la compagine di Ico ha la possibilità di combattere il Potere, ma sarà la terna arbitrale in grado di garantire equità e rispetto per i paganti? Troppe volte abbiamo visto la Vecchia Signora in bianco-nero far pendere l'ago della bilancia a suo vantaggio, e sempre nei momenti topici, siano stati essi la concessione di un rigore al minuto 80-esimo, piuttosto che un'ammonizione strategica o, quel che meno il sottoscritto sopportava, il perenne "cul de sac" nei sorteggi delle coppe europee: la Roma pescava il Real, il Man Utd, il Bayern, loro il Gruppo Orgogliosi Anziani di Berna, l'Associazione Culturale Vinaioli Abruzzesi, l'FC Scafatese. Torna, finalmente, dopo la scappatella matrimoniale, l'uomo dei 5 minuti, colui che segnò il punto decisivo nella prima, storica ed ahimé illusoria vittoria della squadra di Ponticelli. Fasciani andrà a curarsi all'Agostino Gemelli, su date e decorsi dell'intervento il presidente Dolci ha clamorosamente glissato in conferenza stampa, questa mattina all'ottavo piano, di fronte alle macchinette distributrici di caffè e bevande. Voci dal nulla annunciano persino la presenza di Pasquale DeVanna, la risposta dell'hinterland barese alla convocazione ultima di Antonio Cassano, ma se il calcio non è una scienza, a maggior ragione può essere fantascienza. Forza Ico, "fight da power", come cantavano i rapper "cattivi" (perchè negri) Public Enemy.

M.Mosca

Grazie a tutti

Avevo aperto l'acount gmail di irene quindi scrivo con questo.
Siamo tornati sabato dal viaggio (spttaolare, quando potrete ve lo consiglio, un'esprienza unica).
Volevamo rinraziarvi tutti per la partecipazione alla nostra festa e all'animazione con cui avete ballato (chi più chi meno).
Aspetto le foto che avete fatto per fare una bella raccolta e stampare le migliori e più divertenti.
Comunque oggi pomeriggio sarò dei vostri in campo, quindi grinta e andiamo alle fasi finali senza spareggi.
Ciao a tutti e buon lavoro

venerdì 23 maggio 2008

Ma i Santi servono ???

La società moderna comincia a darmi sui nervi ...

E' notorio che si è perso il rispetto per le cose più disparate. Ma soprattutto s'è perso il rispetto cper quei simboli a cui noi italiani e non (e mi rifrisco ai fiornetini...) siamo sempre stati fedeli ed attenti a fare in modo da garantirci in qualche modo la loro benevolenza ed evitarne in tutti i modi le ire : i SANTI !!

Affrontare avversari in un campetto di calcetto ed affidarsi ai santi non è mai stato un mio comandamento. Ma qualche volta è successo. Qualche volta mi hanno ascoltato, qualche volta avevano di meglio da fare.. probabilmente vista l'estradizione dei miei santi, quelli qualche gioco di birra stavano facendo ...

Mi rendo conto che la ICO, persi i gemelli diversi del Gol Devanna-Natalizi possa pregare stringendo qualche santino. Ma mi chiedo: perchè San Pietro o San Paolo dovrebbero ascoltare un senza dio come David solo perchè si trova a Roma? Io fossi un Santo (o Berlusconi, pare siano la stessa cosa..) lo manderei a stendere immediatamente. Anzi. Probabilmente lo punirei con qualche forma di erpes alle zone genitali.

A ben guardare i risultati di ICO i invocare i Santi è servito a poco, ha dato maggior risultato l'impegno.
Ma credetemi sapere che chiedi a San nicola di Bari di metterci una buona parola e non vedere risultati mi ferisce. Sapere che nemmeno Padre Pio che tanto era tifoso di calcio NON si è interessato alla questione, mi addolora. Sicuramente anche tutti i santi dei Fiorentini dei romani e dei natalizi non hanno dato il risultato sperato.

Ma ve lo dico col cuore, quello che più mi ferisce, quello che davvero non mi va giù, quello che mi fa cadere le braccia e perdere quel briciolo di fede che ancora mi rimaneva (avevo fede che i Matarrese pria o poi avrebbero lasciato!!) è vedere che nemmeno l'ultimo dei Santi ha fatto il miracolo: perchè li hai abbandonati


SANTORUVO !!!


giovedì 22 maggio 2008

I giorni dell'Oblìo - Italo Cucci, l'editoriale

Roma, 22-05-2008
I GIORNI DELL'OBLIO, di Italo Cucci

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Cari lettori e lettrici,il ct della nostra nazionale, il prode Donadoni, ha diramato i nomi dei convocati per Euro-2008, al solito, nel perenne teatro di Pulcinella che è l'Italia, lista puntualmente contestata dai restanti 56 milioni di selezionatori che vivono nel belpaese. Non fanno stupore le prossime partecipazioni dell'Alex rinato, del discolo Cassano, atteso al varco da detrattori e perbenisti, nemmeno stupisce l'assenza di Fasciani, alle prese con l'infortunio del mistero, curato (lasciatemelo dire) da un gruppo di incompetenti saltimbanchi, piuttosto che da dottori. Tralascio di alimentare la sterile polemica sulla scelta, demandata ai giocatori, di come-perchè-da_chi farsi curare: dico io, c'è uno staff competente, pagato, nazionale, per cui per quale motivo non rivolgervisi? Fa discutere, viceversa, l'assenza di Pippo Inzaghi, bomber incallito ed inesauribile in quanto a fiuto del gol, ma ormai over-34. Per i due esclusi, sebbene per motivi opposti, non immagino se ci sarà possibilità di rifarsi sotto nelle prossime grandi occasioni. Ieri ho osservato, da vicino, due interessanti match. Il primo, per ovvie ragioni di prestigio e di visibilità mediatica, è stato superiore al secondo. Mi
riferisco, nel primo caso, alla partita Piping-Ico. Interessante, tutto sommato, anche la finale di Champions League di ieri sera, nella Mosca piovosa, che vedeva in scena due discrete formazioni (il Chelsea del discusso e discutibile petroliere Abramovic ed il Man Utd di Sir Alex Ferguson). Alla fine lotteria dei rigori, dopo un gradevole match, che accontenta tutti gli spettatori, vincitori e vinti. Ma torniamo a bomba sul match del pomeriggio. L'attesa era grande, per la classica partita del riscatto da parte di Ico, dopo il pesante arresto della scorsa puntata. In veste di opposta fazione, la formazione del Piping, che punta (senza nasconderlo) alla vittoria finale. Diciamolo subito, l'orgogliosa reazione alle polemiche dei giorni scorsi c'è stata, ma ad essa non è corrisposta un'inversione di tendenza in termini numerici. La compagine di Ico ha retto per un tempo e nulla più, affondando sotto i colpi di Mottola, Masciotti e soci. Due osservazioni, una "pro" ed una "contro". La squadra del Piping è superiore e non ci sono scuse o dubbi amletici su chi dovesse vincere e chi ha vinto. Ora, se permettete, il "contro". Siamo abituati, nella nostra italietta amata, all'eterno conflitto di interessi che satura la politica, le istituzioni e quant'altro. Ma ciò non vuol dire che, per forza, dobbiamo abituarci e non contestare più nulla e nessuno. Possibile, dico io, che l'organizzatore (Mottola, e voglio fare un nome) debba giocare e debba, per giunta, appartenere alla compagine più forte? Se restiamo a bocca chiusa, allora non ha nemmeno senso puntare il dito su Berlusconi e la storia delle televisioni. Se non si è d'accordo con il conflitto di interessi (a sentire in giro, fa venire l'orticaria a tutti), non si deve esserlo mai, non quando ci viene più comodo. Altrimenti quanche rompiscatole potrebbe a sua volta ri-puntare il dito sull'accusatore
e accusarlo di alzare la voce a proprio piacimento. Il sospetto di essere collusi (e quindi non-accusatori) o esclusi (accusatori) è il male della politica dei nostri giorni, virus riflesso poi sullo sport. Non ci lamentiamo se i nostri ragazzi, poi,
incollano una fetta di mortadella nella scheda elettorale e sopra di essa scrivano
"teh, magnateve pure questa".
I.C.

venerdì 9 maggio 2008

A tu per tu - Roberto Gervaso risponde ai Lettori

« Salve dott. Gervaso, leggo sempre la Sua opinione sul Messaggero. Potrebbe cortesemente spiegarmi perchè del crollo della compagine di ICO contro il Processo? Che succede o è successo ad Emiliano Fasciani? La ringrazio e saluto. Fausto75, Roma »

Egregio Fausto, colgo l'occasione per ivi salutare e ringraziare il blogg "8 Ico su AutoBahn", che dedica il suo spazio e sopporta i miei scritti per e contro i miei amici-nemici lettori. Ma veniamo a Lei. Andava in scena, in data 7 maggio del corrente anno, la disfatta della squadra del sogno, così nominata non già per emulare l'omonimo DreamTeam cestistico statunitensa, piuttosto perchè inseguitrice di una vittoria finale da perfetta outsider. Disse, intervistato dal collega Mosca, Razìk, "i pronostici sono fatti per essere smentiti", ma, per una volta, il pronostico è stato rispettato e, con sibillino ed amaro presagio (non me ne vogliano i supporters di Ico), gli Déi negheranno ai nostri l'esito glorioso. In un pomeriggio afoso, tipico del maggio romano, l'armata brancaleone di Mister Ponticelli cozzava contro l'organizzata ma non irresistibile squadra del Processo. E cozzava, ahimé, di brutto, facendo inevitabile caporetto. Vede, caro Lettore, di battaglie nella mia vita ne ho osservate e commentate tante, di sconfitte ne ho patite molte, da essere umano limitato, qual sono, ma una cosa me la lasci dire: meglio essere presi a legnate dal primo all'ultimo istante del tumulto, che incipiare benino per poi sprofondare nell'abisso, issando bandiera bianca. Così è accaduto, così l'odioso destino ha picchiato il suo damocleo ferro sui malcapitati Ico's, rimasti in gara non oltre il minuto ventesimo. Ci mettiamo (ma, per carità, non citiamo a scusante l'uscita in barella) pure l'infortunio del Fasciani ed il dramma si completa in tutto il manifesto e tragico epilogo. Al termine del match i numeri deridono i nostri beneamini, secco nove-due e tutti a casa, tristi e sconsolati. Giusto un'oretta di sofferenza condivisa, di fronte ad una gustosa pizza al Casale, come ogni "psichiatrino" raccomanda di fare, saggio consiglio e medicina conferiti dal carboidrato consolatore. Due righe, nel finire, per il povero Fasciani, che ho avuto la (s)fortuna di intervistare più volte, quando fresco di prima avventura professionale solcava i sette mari o (non vorrei suscitare in lui graffianti ricordi) quando ancora si proclamava uomo-felice, sposo promesso alla bella Luisa, forlivese trapiantata, ma pontina di nascita. Caro lettore, e con questo La lascio, a tutto si può fuggire, tranne che a sé stessi. Inutile evadere, pure se fosse dall'altra parte del pianeta. Se una capocchia di spillo punge nel didietro, punge a Roma come in Patagonia. Che si chiami infortunio al tendine d'Achille (sarà un caso che si evochi proprio il Pelìde, ma vulnerabile nel tallone?) od altro. Alla prossima, scomoda stesura.

R.G.

giovedì 8 maggio 2008

Non possiamo che migliorare...

RANALDI: VOTO 6
Di gran lunga il migliore in campo, da buon capitano non si lascia mai prendere dallo sconforto nonostante gli avversari sfreccino da tutte le parti. Degna di nota qualche buona conclusione in porta: Ordinato

KEVORKIAN: VOTO 5,5
Ha il merito di conquistare il rigore che per un attimo ha fatto credere a tutti nella possibile rimonta. Corre, sbuffa e anche sul 9-2 richiama sempre la squadra all’ordine: Ahhhhhhh se avesse anche un piede decente!!

DE SIMONE: VOTO 5
Stavolta non si rompe ma dopo 20 minuti 20 termina l’ossigeno e comincia a trotterellare per il campo lamentandosi facendo infuriare compagni e allenatore. Nonostante ciò rimane l’unico vero difendente di Ico: Omogeneizzato

FASCIANI: VOTO 5
Abbandona i compagni a metà primo tempo, quando sembrava che la squadra potesse reggere alle scorribande avversarie; segna il goal del pareggio, dà la solita qualità e grinta a tutta la squadra, salvo lasciarli poi senza un riferimento offensivo: Fine dei sogni di gloria

MARTELLA: VOTO 4
E’ proprio il caso di dirlo: dalle stelle alle stalle, dopo la prima gara perfetta sbaglia tutto quello che c’è da sbagliare, probabilmente sentendo troppo l’importanza del match. Clamoroso l’errore di valutazione su un’innocua parla che si infila lentamente alle sue spalle: Indecifrabile

ABDEL RAZIK: VOTO 4
Diventa l’oggetto misterioso di Ico, capace di buoni controlli e tiri quanto di errori clamorosi che innervosiscono i compagni; anche fisicamente non riesce a contrastare i più allenati avversari, ma i compagni continuano a credere in lui concedendogli di realizzare il rigore della speranza: Sopravvalutato

lunedì 5 maggio 2008

STM - ICO 1-3

FASCIANI: VOTO 8
Finalmente l’uomo che mancava alla raccattata squadra di ICO, mette la sua qualità al servizio dei compagni, corre come un ossesso per tutto il match, terrorizzando gli avversari che cercano invano di arginare il suo sinistro neanche fosse diego armando. Segna il fondamentale punto del pareggio e pennella assist al bacio, quasi sempre buttati al vento dai suoi compagni. Messia

MARTELLA: VOTO 8
Dopo estenuanti trattative di mercato il neo-acquisto portierone di Ico fa vedere a tutti gli scettici che il grosso budget messo a disposizione dal presidente Mr. Dolci è stato ben speso; non è un caso che la vittoria sia arrivata grazie alla difesa di ferro, a cominciare dall’estremo difensore iconiano che respinge in ogni modo possibile palle su palle. Muro

RANALDI: VOTO 7,5
Memore dei consigli ricevuti nell’ultima sua apparizione, cerca di velocizzare e semplificare il gioco, permettendogli di fare una partita tatticamente perfetta e con pochissimi errori. Non potendo fare grosso affidamento su Mr. Me-stiro-a-ogni-partita, Ico ha il degno erede, nonché capitano. Sicurezza

ABDEL RAZIK: VOTO 7+
Non riesce ancora ad entrare in condizione, ad inizio partita soffre un po’ la spavalderia avversaria e comincia male sbagliando palle goal clamorose servite su un piatto d’argento da Mr. Fasciani. Ma non demorde e attua la mossa tattica che capovolge le sorti della partita: si francobolla al regista avversario Ingratta stile ringhio gattuso bloccando così le idee avversarie e elargendo randellate all’occorrenza. Riesce a infilare il bel goal del 2-1 (ancora su assist di Fasciani) che segna le sorti della partita. Dichiarerà a fine gara che in parte è anche stato merito di alcuni tifosi, che dagli spalti cominciavano a minacciare l’integrità della sua nuova auto acquistata con i soldi dell’ingaggio, se solo avesse sbagliato un altro goal. Mastino

DE SIMONE: VOTO 7
Il simbolo della pazza squadra di Ico!! Durante il riscaldamento le prime avvisaglie di quello che sarebbe stato: a 5 min. dall’inizio della partita la prima desimonata: si rifiuta di giocare in difesa e vuole proporsi in attacco, nella disperazione dell’allenatore-giocatore Natalizi. Dopo una forte opera di convincimento di mister e compagni si decide a prendere posto al centro della sua difesa; scelta come sempre azzeccata perché detta i movimenti giusti e ferma tutti gli attacchi avversari. Ma l’ennesima desimonata è in agguato: nonostante un intenso riscaldamento, tornano i problemi fisici! Invece del doppio stiramento si parla di crampo lancinante al polpaccio con supercazzola rotante. Il povero difensore finisce a terra rantolando nemmeno fosse lo sbarco di normandia in “salvate il soldato Ryan”. Dopo varie discussioni si decide di portarlo fuori a forza, essendo ormai a 3min. dalla fine + recupero. A fine gara si sfiora la rissa tra le due squadre dopo che un avversario sostiene di averlo visto negli spogliatoi cantando e saltellando di gioia. Genio e sregolatezza

NATALIZI: VOTO 8
Entra a freddo al posto del claudicante Desimone e dopo 30 secondi 30 impallina il portiere avversario con una magistrale azione di contropiede che fissa il risultato sul 3-1 e manda tutti sotto la doccia. I tifosi si chiedono cosa sarebbe stato avendo a disposizione la coppia Fasciani-Natalizi per tutto il torneo. Fulmine

giovedì 1 maggio 2008

Esordio Vincente ICO - STM 3 -1

E' iniziata, con pronostici alla vigiliasfavorevoli, l'avventura nel torneo aziendale APS della compagine ICO.Anche in numero ridotto, vista l'infermeria piena (Caracchini ancora fermo per l'unghia rotta, Natalizi con pertosse infantile) e le defezioni dell'ultimo minuto (Kevorkian che sta dietro al carro di buoi e De Angelis che chiama il mister all'ultimo secondo per accampare scuse).
Ma veniamo alla cronaca della partita. Le formazioni: ICO: Martella, Ranaldi, Razik, De Simone, Fasciani. Dirigente accompagnatore Natalizi. STM: boh erano in 7.
L'inizio di partita è un pò in sordina, le squadre non si conoscono e si temono. Dopo i primi minuti di assestamento gli uomini capitanati da Ranaldi prendono in mano la partita e spinti da un formidabile Fasciani pungono in contropiede anche se manca lucidità sotto porta. Come detto le azioni migliori avvengono da parte di ICO con rare apparizioni di STM, che però, su un errore in disimpegno di Ranaldi, passa in vantaggio battendo l'incolpevole Martella. Nonostante il risultato ICO si rende pericolosa in diverse occasioni, subendo anche molti falli (ma non riuscendo a prendere il tiro libero per i sei falli, ma fermandosi a 5 falli subiti nel primo tempo). Verso la fine del primo tempo Fasciani ruba palla al centro del campo e si invola verso la porta, è 1 - 1 su tiro imprendibile. Il primo tempo si chiude qui.
Nel secono tempo ICO rientra con la stessa formazione del primo tempo (non c'era nessuno in panchina, tranne il febbricitante e casual Natalizi). Secondo tempo che rispecchia il primo con ICO in attacco e STM alle corde. A ICO manca però una punta di peso che metta dentro la palla sulle belle azioni che costruisce. Comunque sempre su palla rubata a centrocampo ICO passa in vantaggio su gol di Razik. A questo punto STM si sveglia e comincia a pressare molto alta, ma la difesa di ICO resiste bene agli attacchi con gli ottimi De simone e Ranaldi, che spinge anche sulla fascia. Martella fa il suo mestiere al meglio neutralizzando diverse palle pericolose. Ma a tre minuti dalla fine succede l'imprevedibile: De Simone è costretto a lasciare il campo in barella con l'ausilio della massaggiatrice della squadra Moana (come nominativo da referto presentato dalla squadra) per il riacutizzarsi di un dolore che lo aveva tenuto lontano dai campi di gioco per diversi mesi. A questo punto capitan Ranaldi è perplesso e preoccupato non sa come rimpiazzare De Simone che fino a quel punto aveva giocato un ottima gara. Lasciare la superiorità numerica a STM a questo punto della gara con l'elevata pressione che stavano esercitando poteva essere molto pericoloso. Allora come nella pubblicità dell'amaro montenegro (i nostri amici sono in difficoltà e hanno bisogno di aiuto) Natalizi corre in contro al suo capitano e gli chiede la sua maglia (la numero 9). Il capitano lo guarda negli occhi e gli da le chiavi dello spogliatoio dove è custodita la maglia. Lui la indossa sopra gli abiti casual: maglia a maniche lunghe di cotone, pantalone combat con tasconi, scarpe timberland da passeggio e occhiali da vista calzati sulle orecchie.
La partita riprende e dopo neanche un minuto Razik intercetta il pallone lo consegna ni piedi di Fasciani che lancia Natalizi sulla fascia che controlla e batte il portiere avversario in uscita con un preciso tocco rasoterra sul palo lontano. Eccezzionale l'azione e la realizzazione. La squadra vede la possibile vittoria e continua a chiudere le incursioni avversarie ormai senza forze.
Al termine dei tre minutil'arbito fischia la fine. ICO esce con tre punti dalla prima partita del torneo. Le prossime partite non saranno facili ma la squadra c'è e anche il cuore.
Complimenti ai ragazzi che hanno messo il cuore e le palle nel campo.

Ora le pagelle:

Martella 7,5: esordio eccezzionale per la matricola elettrica alla prima stagione nei meccanici. Interviene bene e con il giusto tempo sulle palle lunghe. Qualche brivido sui tiri da fuori. Neutralizza due ottime azioni da vicino di STM e diverse volte da il là all'azione della squadra con lanci lunghi. Rivelazione.

Ranaldi 6: il voto paga l'incertezza sull'azione del gol. Si sacrifica in copertura e appoggia in azione offensiva. Sbaglia un gol fatto davanti porta nel primo tempo. Alla lunga è stanco la sedentarietà accumulata negli anni si fa sentire dopo il 6° minuto di gioco, ma stringe i denti. Capitano

De Simone 6,5: durante il riscaldamento zoppica in evidente difficoltà per il dolore alla gamba. Anticipa molti palloni alti e pericolosi, gioca più in copertura che in costruzione, la forma fisica ancora non lo aiuta. Anche lui sbaglia un gol al secondo tempo, prima dell'infortunio. Esce al 47° per infortunio. Aufuri per una pronta guariggione, servi alla squadra.

Fasciani 7: sicuramente il migliore in campo. Lotta e recupera palloni, costruisce ma da vicino viene aiutato poco. Si muove bene sul primo gol, anche lui poco lucido sotto porta, ma comunque un punto di riferimento della squadra. Con la stazza e la protzion della palla si procura molti falli. Leone

Razik 6,5: buono il gol. Si muove molto in avanti ma sbaglia tanto sotto porta, nette due azioni in cui poteva far meglio. Ancora non è ottimale la sintonia con il compagno Fasciani ma durante la partita è cresciuta. Anche per lui forma fisica ancora non ottimale. Faraone

Natalizi 6: come dirigente acompagnatore fa sentire la sua voce, incita e sprona i suoi. Si sacrifica al 47° minuto entrando in campo e dando il suo contributo a chiudere la pratica STM. Redivivo.

Complimenti a tutta la squadra. Aspettiamo gli altri componenti a braccia aperte.